La materia si trasforma e si rigenera. L’incontro di diversi elementi dà vita ad altri fenomeni, nuovi e imprevisti; la conoscenza e la perizia dell’essere umano li sublimano in arte. Materie prime come il legno e il ferro riacquistano vita grazie al passaggio dell’aria, generando così il suono, la musica: una combinazione magica di scienza e immaginazione, un fatto fisico che tuttavia cela in chi ascolta un aspetto misterioso.
Pneuma è un cortometraggio documentario di Alberto Diana realizzato nell’ambito del progetto di residenza creativa Indygena con la supervisione artistica di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti.
Le conoscenze secolari dell’arte organaria, tramandate di generazione in generazione, trovano dimora in un piccolo laboratorio nel circondario di Segariu, piccola località della Marmilla, alle porte della Sardegna centrale. Dietro il processo artigianale sembra celarsi un moto invisibile e inarrestabile, che sopravvive ai millenni: la rincorsa al soffio della natura, il vento, che per i greci antichi (Πνεúμα) era anche lo spirito.
REGIA: Alberto Diana
FOTOGRAFIA: Federica Ortu
Prodotto da Mommotty
Matter changes and regenerates. The encounter of distinct elements gives life to other, new and
unexpected phenomena; human expertise and ability sublimate them into art. Raw materials such as
wood and iron revive due to air passing through them, thus producing sound and music: a magical
combination of science and imagination, a physical event which nevertheless conceals a mysterious
aspect.
The centuries-old organ building art, handed down over generations, found its home in a small
workshop in Segariu, a village in the heart of Sardinia.
Behind the artisanal process hides an invisible and unstoppable movement: the search for the
original breath of nature, the wind, which also symbolized the spirit (Πνεúμα) for the ancient
Greeks.
Year
2020
Director
Alberto Diana
What We Did
Executive Production
La materia e il suono
Legno, ferro, arte organaria
Tramandate da generazioni.
Pneuma (17’), diretto da Alberto Diana, ha avuto la supervisione di Massimo D’Anolfi. È stato girato nel paese di Segariu, nel laboratorio del maestro organaro Giuseppe Palmas, che ancora oggi segue le diverse fasi di restauro e costruzione degli organi a canne insieme ai figli Roberto e Francesca.
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