Il progetto Indygena, realizzato grazie al Bando ScrabbleLAB ”Residenze Artistico-Creative in Sardegna” (POR FESR 2014-2020 – Regione Autonoma della Sardegna), mira a favorire lo sviluppo di conoscenze e competenze di giovani cineasti sardi attraverso l’incontro con registi italiani già affermati e attivi nel contesto internazionale, e soprattutto creare una rete solida e duratura di relazioni sul territorio scelto per girare i documentari, la Marmilla. Oggi, questa terra dal passato florido, un tempo horreum dell’Impero Romano, vive una crisi legata allo spopolamento dei suoi piccoli centri, che ha forti ripercussioni sull’economia locale e sulla sopravvivenza di pratiche e mestieri di cui si sta perdendo la memoria.
Indygena nasce come un’ATI (Associazione Temporanea di Imprese), che riunisce le case di produzione sarde Mommotty, Luches e Terra de Punt, in collaborazione conConsorzio Due Giare e il Distretto di Produzione Culturale Move The Box. Nell’ambito del progetto Indygena, lo scorso dicembre si è svolta la rassegna “Cinema in Alta Marmilla”, un ciclo di quattro proiezioni organizzato in collaborazione con il Consorzio Due Giare, il Distretto di Produzione Culturale Move The Box, l’Unione dei Comuni dell’Alta Marmilla, i Comuni di Ales e Villa Verde, il Sardinia Art Lab, l’Associazione Casa Natale Gramsci e l’Associazione Culturale Musicale Dalton.
Year
2019
Partners
Mommotty
Luches
Terra De Punt
What We Did
Production
Cos’hanno in comune un maestro organaro di Segariu, un contadino di Assolo che pratica il rituale della medicina dell’occhio e i bambini di una scuola elementare di Siddi?
La prima cosa che li unisce è la provenienza: tutti abitano in Marmilla, una sub-regione della Sardegna centro-meridionale caratterizzata da morbide colline, da cui presumibilmente deriva il toponimo. Il secondo elemento che li accomuna ha a che fare con il cinema del reale: sono infatti i protagonisti di tre documentari girati tra febbraio e aprile 2019, a conclusione di Indygena, un progetto di residenza d’artistache ha coinvolto tre giovani registi sardi (Alberto Diana, Silvia Perra e Stefano Cau) affiancati da tre registi senior italiani (Massimo D’Anolfi, Michelangelo Frammartinoe Alessandro Comodin), che hanno seguito lo sviluppo dei lavori dalle fasi della progettazione fino alla post-produzione. La realizzazione dei documentari ha richiesto un lungo periodo di preparazione, ricerca dei materiali e sopralluoghi nel territorio della Marmilla, che successivamente ha ospitato i registi e le troupe per tutto il periodo della produzione.